Nuova Riveduta:

Atti 26:18

per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, e ricevano per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati".

C.E.I.:

Atti 26:18

ad aprir loro gli occhi, perché passino dalle tenebre alla luce e dal potere di satana a Dio e ottengano la remissione dei peccati e l'eredità in mezzo a coloro che sono stati santificati per la fede in me.

Nuova Diodati:

Atti 26:18

per aprir loro gli occhi e convertirli dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, affinché ricevano mediante la fede in me il perdono dei peccati e un'eredità tra i santificati".

Riveduta 2020:

Atti 26:18

per aprire loro gli occhi, affinché si convertano dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio e ricevano, per la fede in me, il perdono dei peccati e la loro parte di eredità tra i santificati'.

La Parola è Vita:

Atti 26:18

per aprire loro gli occhi, perché si convertano e vivano nella luce di Dio, invece che nelle tenebre di Satana. Quelli che avranno fede in me potranno ottenere il perdono dei peccati e la parte di eredità promessa, insieme a quelli che sono santificati dal Signore".

La Parola è Vita
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Riveduta:

Atti 26:18

per aprir loro gli occhi, onde si convertano dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, e ricevano, per la fede in me, la remissione dei peccati e la loro parte d'eredità fra i santificati.

Ricciotti:

Atti 26:18

ad aprir loro gli occhi, che si convertano dalle tenebre alla luce e dalla potestà di Satana a Dio, e ottengano, per la fede in me, la remissione de' peccati e l'eredità tra i santi.-

Tintori:

Atti 26:18

ad aprir i loro occhi, affinchè passino dalle tenebre alla luce, e dal potere di Satana a Dio e ricevano per la fede in me la remissione dei peccati e l'eredità tra i santi.

Martini:

Atti 26:18

Ad aprile i loro occhi, affinchè si convertano dalle tenebre alla luce, e dalla podestà di Satana a Dio, affinchè ricevano la remissione de' peccati, e l'eredità trai Santi, mediante la fede, che è in me.

Diodati:

Atti 26:18

per aprir loro gli occhi, e convertirli dalle tenebre alla luce, e dalla podestà di Satana a Dio; acciocchè ricevano, per la fede in me, remission de' peccati, e sorte fra i santificati.

Commentario abbreviato:

Atti 26:18

12 Versetti 12-23

Paolo fu reso cristiano dalla potenza divina, da una rivelazione di Cristo a lui e in lui, quando era nel pieno del suo peccato. Fu fatto ministro per autorità divina: lo stesso Gesù che gli apparve in quella luce gloriosa gli ordinò di predicare il Vangelo ai Gentili. Un mondo che siede nelle tenebre deve essere illuminato; bisogna far conoscere le cose che appartengono alla loro pace eterna a coloro che ancora le ignorano. Un mondo che giace nella malvagità deve essere santificato e riformato; non basta che gli occhi si aprano, bisogna che il cuore si rinnovi; non basta che si passi dalle tenebre alla luce, ma bisogna che si passi dal potere di Satana a Dio. Tutti coloro che si allontanano dal peccato e si rivolgono a Dio, non solo sono perdonati, ma hanno diritto a una ricca eredità. Il perdono dei peccati fa sì che questo avvenga. Nessuno può essere felice se non è santo; e per essere santi in cielo dobbiamo prima essere santi sulla terra. Siamo resi santi e salvati dalla fede in Cristo, con la quale ci affidiamo a Cristo come Signore della nostra giustizia e ci abbandoniamo a lui come Signore del nostro potere; con questo riceviamo la remissione dei peccati, il dono dello Spirito Santo e la vita eterna. La croce di Cristo era una pietra d'inciampo per i Giudei, che si infuriarono per il fatto che Paolo predicasse l'adempimento delle predizioni dell'Antico Testamento. Cristo doveva essere il primo a risorgere dai morti, il Capo o il principale. Inoltre, era stato predetto dai profeti che i Gentili sarebbero stati portati alla conoscenza di Dio dal Messia; e che cosa poteva dispiacere ai Giudei in questo? Così il vero convertito può dare una ragione della sua speranza e un buon resoconto del cambiamento che si manifesta in lui. Eppure, per essere andati in giro e aver invitato gli uomini a pentirsi e a convertirsi, un gran numero di persone è stato biasimato e perseguitato.

Riferimenti incrociati:

Atti 26:18

At 9:17,18; Sal 119:18; 146:8; Is 29:18; 32:3; 35:5; 42:7; 43:8; Lu 4:18; 24:45; Giov 9:39; 2Co 4:4,6; Ef 1:18
At 26:23; 13:47; Is 9:2; 49:6; 60:1-3; Mal 4:2; Mat 4:16; 6:22,23; Lu 1:79; 2:32; Giov 1:4-9; 3:19; 8:12; 9:5; 12:35,36; 2Co 4:6; 6:14; Ef 1:18; 4:18; 5:8,14; 1Te 5:4-8; 1P 2:9,25; 1G 2:8,9
Is 49:24,25; 53:8-12; Lu 11:21,22; Col 1:13; 2Ti 2:26; Eb 2:14,15; 1G 3:8; 5:19; 1P 2:9; Ap 20:2,3
At 2:38; 3:19; 5:31; 10:43; 13:38,39; Sal 32:1,2; Lu 1:77; 24:47; Rom 4:6-9; 1Co 6:10,11; Ef 1:7; Col 1:14; 1G 1:9; 2:12
At 20:32; Rom 8:17; Ef 1:11,14; Col 1:12; Eb 9:15; Giac 2:5; 1P 1:4
At 20:32; Giov 17:17; 1Co 1:2,30; 6:11; Tit 3:5,6; Eb 10:10,14; Giuda 1:1; Ap 21:27
At 15:9; Giov 4:10,14; 7:38,39; Rom 5:1,2; Ga 2:20; 3:2,14; Ef 2:8; Eb 11:6

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